l’autunno sboccia ragazzuole, e noi sisters dopo una lunga pausa dal blog, riprendiamo il filo del discorso, mettiamo due o tre puntine sulle i e vi aggiorniamo sui nostri piani immediati e futuri .
namberuan: da quando è nato il progetto sisterhood, molte cose nuove sono cominciate, amicizie, collaborazioni, progetti altri, idee e sorellanza tanto che ci siamo convinte che la nostra idea funziona e che c’è spazio e voglia di fare cose belle. questo ci ha fatto venire nuove energie ovviamente, molte cose si muovono a velocità supersonica, altre meno, eppur si muovono e questo è più di quanto speravamo.
nambertu: abbiamo anche sperimentato alcuni “percorsi” che in parte ci sembrava di dover mettere alla prova, in senso buono.
risultato: alcune realtà sono belle, altre meravigliose e accoglienti, altre morte e sepolte.
cominciamo dalle morte e sepolte.
a roma ci sono alcuni luoghi “istituzionali” per le donne, che personalmente ritengo sia giusto che lo siano per il fatto che sono stati creati e vissuti da centinaia di donne non da un gruppetto sparuto, e dove tutte hanno dato nel corso degli anni un contributo irrinunciabile. ovviamente mi riferisco in particolare ad un luogo simbolo della cultura femminista e lesbica a Roma, quale la casa internazionale delle donne.
la nostra partecipazione alle 5 giornate lesbiche, per quanto riguarda il progetto sisterhood minuscola visto che abbiamo avuto credo non più di mezz’ora per mettere musica, per lamusique invece, che non è del tutto una fancazzista come me, ma di professione fa il fonico, più impegnativa visto che ci ha lavorato per l’intero festival, beh è stata per usare un eufemismo un disastro.
non ce ne vogliano le ragazze (prima tra tutte Eli, che la dea ti conservi sempre) che hanno faticato come delle dannate per riuscire a fare tutto, a coprire tutti i buchi, a realizzare tutto il realizzabile, e del tutto volontariamente e gratuitamente (come noi dj, musiciste e performers).
a loro va tutto il mio e il nostro rispetto questo è sicuro; ho visto tanta bella energia in loro, mi sono solo rammaricata che fosse impiegata in una realtà che francamente non capisco.
non capisco come sia possibile che una musicista, una dj o comunque una donna che contribuisce ad una festival con le cose che sa fare (gratis) non abbia automaticamente il diritto e anche l’invito a partecipare gratuitamente alle altre serate, creando così un’atmosfera di scambio e di partecipazione reale. a me sembra il minimo e il necessario.
invece no, le signore della casa internazionale ci hanno espressamente chiesto di pagare per entrare la serata precedente alla nostra esibizione, cosa che ovviamente io non ho fatto.
non capisco come sia possibile essere capaci di aggredire verbalmente e fisicamente un’altra donna, in un luogo che non è accessibile ai maschi per ragioni varie, non ultima la volontà di stare in un luogo protetto.
io e lamusique siamo state verbalmente e quasi fisicamente aggredite perché ad alcune delle donne, diciamo così, attempate della casa, non piaceva la nostra selezione musicale (e quella delle altre dj della serata direi) nonostante l’altra metà del pubblico della serata fosse tutto in pista a ballare, mostrando chiaramente di gradire.
non capisco come sia possibile che il gossip della serata sia su una donna che molesta un’altra donna e giù a fare a botte.
non capisco come questo si rapporti con quello che siamo noi donne e lesbiche che lavoriamo per connettere e creare non per scontrarci e disgregare.
non capisco perché uno spazio pubblico femminile debba essere gestito da un manipolo di donne che forse hanno perso il senso di quello che sicuramente hanno contribuito a creare con orgoglio e sacrificio, ma che forse a questo punto non sono più in grado di gestire in modo coerente.
ovviamente non vale per tutte e il discorso sarebbe ancora assai lungo e complicato, ma avevo in mente di dire queste cose che mi sono ronzate in testa a lungo, e nel riprendere le nostre chiacchiere non ho potuto fare a meno di condividerle.
ripeto, non è una condanna sommaria e totale, ci sono delle bellissime donne piene di entusiasmo che so per certo stanno lavorando perché la casa internazionale ritorni ad essere uno spazio comune, vivo e creativo.
spero di poter dare un contributo ad un certo punto, senza dover temere di essere presa a pugni, insultata o sentirmi del tutto fuori luogo. e senza dover stare lì a fare i conti tipo: con chi sto parlando? che peso avrà nella logica della politica da quartierino che noi donne abbiamo pienamente metabolizzato? sarò abbastanza lesbica/impegnata/attivista/colta/femminista?
e so per certo di non essere l’unica a pensarla così.
nambertri: oltre alla serata di apertura della nuova stagione dell‘Esc atelier, che siamo state lietissime di fare e col quale ci sono in programma molte altre cose interessanti che vi segnaleremo, prima tra tutte Poetica, cliccate sul link e fatevi un’idea, ottobre sarà ricco di appuntamenti per Sisterhood is blooming e non solo con le serate di donasonica VS lamusique.
sisterhood is blooming